Con “Gargano da scoprire” continua la rassegna di articoli che sto dedicando a questa stupenda terra, che mi ha rapito il cuore.
Ho partecipato molto volentieri al Press Trip organizzato dal Comune di Mattinata nell’ambito del bando P.O.R. Puglia Ase VI – azione 6.8, per promuovere le destinazioni turistiche della Regione Puglia. Un vero Educational Tour, che ha saputo spaziare dall’archeologia al cibo, passando per itinerari naturalistici e culturali, bevendo ottimi vini.
Ho amato la vera essenza di questa terra; dagli azzurri del cielo e del mare che si fondono, ai profumi di pane fresco mescolati ai profumi delle pinete. Ma soprattutto la gente. L’autenticità delle persone che vivono questo luogo è ormai estinta.
Se avete organizzato una vacanza in Gargano, non potete perdervi questo itinerario, che accontenta proprio tutti: archeologia e natura; mare, grotte e spiagge; architettura mistica e sacra.
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A passo di trekking a Monte Saraceno: visita alla Necropoli Daunia
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Giro in barca per ammirare la suggestiva costa frastagliata, con un susseguirsi di grotte e spiagge incontaminate
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Visita ad una delle più interessanti città patrimonio UNESCO, Monte Sant’Angelo, Basilica di San Michele Arcangelo e lo storico Rione Junno.
Monte Saraceno: visita alla Necropoli Daunia
Dunque andiamo in ordine, partiamo da Monte Saraceno, che merita davvero il viaggio in Gargano! E’ un luogo di particolare suggestione e pace; riveste un ruolo di importante bellezza naturalistica ed archeologica. Monte Saraceno è uno sperone che si protende sul mare di 260 metri di altezza circa. Un’altezza di sicuro non rilevante, ma la conformazione sottolinea il forte divario tra il mare e la roccia, accentuando il senso del vuoto.ù
La presenza dei resti dell’antica Necropoli Daunia è il motivo per cui abbiamo affrontato questo suggestivo trekking. La salita è breve, non più di un’oretta, salendo con calma. C’è solo un tratto un pò più ripido verso la fine del percorso, ma il panorama, il silenzio e la quiete della necropoli ripaga di tutta la fatica. Vi consiglio di salire verso le 18:30, in modo da godere del tramonto in cima, che è senza eguali. Munitevi di scarpe comode da trekking, di una bottiglia d’acqua e sicuramente di una fotocamera!
La Necropoli è costituita oltre 500 tombe, realizzate e scavate all’interno della roccia calcarea. La forma delle “fosse” è davvero suggestiva, è ovale e ricorda l’utero materno: come se la tomba fosse un ritorno alla vita, una rinascita nella morte. In cima le ritroviamo scoperte, ma ai tempi vi erano dei segnacoli in pietra: teste, steli, scudi o falli. All’estremità del Monte, s’intravede la millenaria via sacra dei Dauni che collega con il mare.
Le tombe ospitavano la salma in posizione fetale, secondo i riti delle zone di origine euroasiatiche. Erano infatti una tribù della civiltà euroasiatica dei Dauni, sbarcati nel promontorio garganico dalla vicina Illiria intorno all’ VIII-VII secolo a.C., anche se l’intera area fu popolata fin dal VI-V secolo a.C., come attestano gli insediamenti neolitici e paleolitici rinvenuti. Attratti dalla felice posizione, i Matini s’insediarono nella piana e su uno sperone roccioso che chiamarono Monte Matino, l’attuale Monte Saraceno, così denominato in seguito all’arroccamento dei Saraceni, avvenuto intorno all’anno mille.
Giro in barca: grotte e spiagge incontaminate
La mattinata in barca è stata esilarante! Tempo perfetto, cielo limpido, mare calmo e di un azzurro indimenticabile. Franco, il capitano della barca del Noleggio barche e gommoni Silvestri è stato super! Mi ha fatto sognare ad occhi aperti: bellissima musica, prosecco ghiacciato, focacce ed un paesaggio mozzafiato!
Partiamo dalla superba spiaggia del nostro lussuoso Hotel, Baia dei Faraglioni verso le 9:30 del mattino. Il giro in barca dura 2 ore e mezzo con arrivo alla località Pugnochiuso, per poi rientrare facendo un tuffo alla spiaggia di Vignanotica. Questo tratto di costa è stupefacente: roccia alta e bianchissima che si specchia in un mare di un blu mai visto prima. Si alternano baie, calette e profonde grotte molto suggestive e Franco è stato abilissimo a farci visitare quasi tutte le grotte di questo tratto costiero.
La grotta Campana per la sua forma che ricorda appunto una campana; la grotta dei pipistrelli, dove si racconta vi abitino moltissimi pipistrelli. La grotta dei pomodori, chiamata così perchè attaccati alle falesie ritroviamo tantissimi molluschi di forma circolare e colore rosso, somiglianti appunto a pomodorini. Abbiamo inoltre visitato la grotta dei contrabbandieri, la grotta sfondata grande e quella piccola; la grotta dei colombi.
L’erosione del mare e del vento ha letteralmente scolpito le rocce calcaree tipiche del Gargano, regalando a tutta la costa un aspetto suggestivo e di enorme bellezza.
Non vi resta che preparare una crema solare, cappellino e costume!
Monte Sant’Angelo, Basilica di San Michele Arcangelo e lo storico Rione Junno
Se siete in Gargano non potete non visitare la straordinaria Basilica di San Michele Arcangelo e lo storico ed affascinante Rione Junno. Passeggiare per il rione Junno è come fare un tuffo nel passato, in un’epoca che non c’è più.. o forse che non c’è mai stata.. Sentire il profumo del pane appena sfornato, mescolato ai profumi del bucato appena steso. Le case, ordinate, in fila e bianchissime, il sole è accecante, l’aria è calda e io mi perdo tra mille pensieri.
Percorrere le strette stradine, incontrare bambini che giocano a pallone e donne che parlano di quando cominciare a preparare la passate di pomodoro.. “Ascoltare” il Rione Junno significa vivere la vera essenza della Puglia, quella autentica.
C’è anche del misticismo mescolato al sacro: l’imponente presenza di un Santuario, dove fedeli e non sono giunti fin qui ad inginocchiarsi dinnanzi all’altare dell’Arcangelo Michele. Ben 3 volte l’Arcangelo è apparso a Monte Sant’Angelo, nella grotta. Non è servito consacrare questa Basilica, è bastata la presenza di San Michele e la devozione di secoli e secoli, anche degli abitanti del luogo.
Affascinante rimanere seduti all’interno della grotta e osservare i viandanti. Ci sono turisti, stranieri ed italiani, religiosi o meno restano lì estasiati dalla grandezza mistica di questo luogo. Vi sono anche gli abitanti del luogo che quasi come una routine porgono un saluto devoto all’Arcangelo.
Ho assistito a momenti di forte commozione e preghiera e questo a scaturito in me forti emozioni che non posso descrivere in un post. Dovete provarle in prima persona, respirare la vera essenza della Puglia, ricca di tradizioni mistiche e sacre.
In antichità l’accesso alla grotta dove è custodita l’ impronta dell’ Arcangelo Michele, era collocato sotto l’attuale piano di calpestio, dove oggi, attraverso un suggestivo percorso ascensionale, si può ripercorrere il Santuario dell’ epoca longobarda e bizantina. Sulle pareti ancora oggi sono evidenti graffiti e simboli del popolo longobardo, il quale, tra il VII e l’ VIII sec. elesse l’ Arcangelo Michele a patrono nazionale del popolo longobardo, motivo per cui il Santuario da giugno del 2011 fa parte dell’ UNESCO, patrimonio mondiale dell’ umanità in quanto centro di potere e di culto longobardo.
Il secondo articolo di questa rassegna dedicata al Gargano volge al termine, nei prossimi giorni continuerò a raccontarvi di questo viaggio meraviglioso, in particolare di Mattinata e di un paio di chicche interessanti che ho scoperto… Seguitemi
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2 Comments
Luigi
23 Agosto 2017 at 17:51Complimenti per il bellissimo post sul Gargano
unarchitettoincucina
24 Agosto 2017 at 13:20Grazie mille! 🙂